Lo stomaco è un muscolo? Ecco cosa succede quando si “allena” male

Il stomaco è spesso descritto solo come “un muscolo”. In realtà è molto più di così. È un sacco con pareti articolate, pieno di strati che lavorano insieme. Se lo vediamo soltanto come un muscolo, banalizziamo il suo lavoro.

Anatomia a più strati

  • Mucosa: è il rivestimento interno. Ha cellule che producono acido, enzimi e muco protettivo.
  • Sottomucosa: rete di vasi e nervi, aiuta a far espandere lo stomaco quando mangiamo.
  • Muscolo: ha tre gruppi di fibre — lunghe, circolari e oblique — che si contraggono in sincronia. Questo movimento mescola il cibo, spesso chiamato “mescolanza a bracci di ferro”.
  • Serosa: è una membrana sottile che avvolge l’esterno e riduce gli attriti con gli organi vicini.

Questa struttura rende lo stomaco un organo capace di secernere sostanze, assorbire, difendere e regolare il flusso di sangue. Quindi definire lo stomaco solo “muscolo” è riduttivo.

“Gut training”: mito o realtà?

Il termine gut training indica l’esercizio del tratto digestivo, facendo sì che l’atleta mangi e beva durante esercizi intensi. Ci sono runner, ciclisti e nuotatori che lo usano per diminuire nausea e crampi.

Tuttavia, i benefici non sono garantiti a tutti. Sono influenzati da genetica, forma fisica, eventuali patologie e abitudini sane. Se fatto bene, può migliorare lo svuotamento gastrico e ridurre il reflusso. Se sbagliato, può peggiorare la situazione.

Possibili effetti negativi

  • nausea o vomito,
  • dolore addominale,
  • reflusso,
  • gonfiore e senso di pienezza.

Questi sintomi nascono quando il sangue lascia lo stomaco per i muscoli, o quando il sistema nervoso attiva la risposta “lotta‑o‑fuggi”. Il risultato è una digestione più lenta e una possibile irritazione della mucosa.

Errori comuni nell’allenamento del tronco

Anche chi è esperto può sbagliare:

  • Idratazione sbagliata: bere poca acqua o versare grandi volumi in una volta sola può far male.
  • Diete sbilanciate prima della gara: troppe fibre, grassi o cibi ad alto contenuto di FODMAP possono bloccare lo svuotamento.
  • Impatto eccessivo: correre su superfici dure produce micro‑traumi nella parete addominale.
  • Aumento repentino di cibo e liquidi: dare troppo al gastro‑intestino in pochi minuti non gli permette di adattarsi.

È importante ricordare che il muscolo gastrico è liscia e involontario: non diventa più forte come quello scheletrico. Perciò non si può “forzare” il suo adattamento come si fa con i bicipiti.

Prevenzione e rispetto per lo stomaco

Dato che il ruolo dello stomaco è complesso, è meglio prevenirne i problemi invece di forzare un “allenamento”. Alcuni consigli pratici:

  • Prova nuovi cibi gradualmente, soprattutto negli allenamenti leggeri.
  • Consulta un dietista sportivo per avere una nutrizione su misura.
  • Evita grandi cambiamenti alimentari nelle 12‑24 ore prima di una gara.
  • Tieni un diario dei sintomi e dei volumi di liquido.
  • Bevi regolarmente, ma senza picchi improvvisi.
  • Aumenta passo passo il volume e la consistenza di cibo o bevande durante gli allenamenti.

In sintesi: lo stomaco mescola il cibo, produce enzimi, sostiene il sistema immunitario e controlla il pH. Un “gut training” mal eseguito può creare micro‑lesioni, infiammazioni o disturbi che fanno calare le prestazioni sportivi e la qualità della vita di tutti i giorni.

Solo un approccio consapevole, graduale e personalizzato può mantenere lo stomaco in salute, sia per gli atleti d’élite sia per chiunque voglia stare bene.

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