Nel panorama della salute femminile, le patologie cardiovascolari rappresentano una minaccia ancora troppo spesso sottovalutata. Se la percezione comune associa i rischi cardiaci prevalentemente agli uomini, l’evidenza scientifica smentisce questa visione, rivelando come le malattie del cuore siano la prima causa di morte anche tra le donne e, in molti casi, coinvolgano fattori di rischio peculiari o più incisivi rispetto al genere maschile. Una conoscenza approfondita di queste specificità è fondamentale per una prevenzione realmente efficace, poiché alcuni rischi vengono ignorati o sottovalutati dalle donne stesse.
Fattori di rischio esclusivi o predominanti nelle donne
Molte malattie cardiovascolari condividono fattori di rischio con entrambi i sessi, come ipertensione, fumo, ipercolesterolemia o diabete, ma esistono rischi specifici o più impattanti nelle donne rispetto agli uomini. Alcuni esempi chiave:
- Menopausa precoce: la menopausa anticipata, ossia la fine delle mestruazioni prima dei 40 anni, comporta la perdita precoce dell’azione protettiva degli estrogeni. Questo ormoni favorisce livelli più alti di colesterolo HDL (il cosiddetto “buono”), mentre la sua carenza aumenta la probabilità di sviluppare ipertensione e innalzamento del colesterolo LDL (“cattivo”).
- Complicanze gravidiche: condizioni come la preeclampsia (ipertensione gestazionale), diabete gestazionale e anemia durante la gravidanza aumentano considerevolmente il rischio di sviluppare patologie cardiache nel corso della vita, anche decenni dopo l’evento .
- Malattie autoimmuni e infiammatorie: patologie come lupus ed artrite reumatoide sono più frequenti tra le donne e si associano ad aumentato rischio cardiovascolare .
- Endometriosi e sindrome dell’ovaio policistico: queste condizioni, tipicamente femminili, influiscono negativamente sul metabolismo e sui livelli ormonali, favorendo la comparsa delle malattie cardiache .
- Uso di contraccettivi ormonali: la terapia estroprogestinica, specie in presenza di altri fattori di rischio, può influire su coagulazione e pressione arteriosa .
Rischi comuni che pesano di più nelle donne
Non solo rischi esclusivi: anche i fattori tradizionalmente condivisi con gli uomini possono avere una maggiore incidenza o determinare complicanze più gravi nel sesso femminile. Per esempio:
- Fumo di sigaretta: a parità di esposizione, le donne fumatrici sono più soggette a patologie cardiovascolari rispetto agli uomini .
- Diabete: nelle donne la presenza di diabete innalza il rischio cardiaco più che negli uomini affetti dalla stessa malattia .
- Anemia: condizione frequente nelle donne in età fertile, l’anemia può aggravare il rischio cardiovascolare, specie quando si associa ad altri fattori .
- Sindrome metabolica: questa combinazione di sovrappeso, ipertensione, alti livelli di zuccheri e colesterolo, oltre a uno stato pro-infiammatorio, ha ripercussioni particolarmente rilevanti sulla salute cardiaca femminile .
Statisticamente, la patologia coronarica nelle donne tende a manifestarsi in età più avanzata rispetto agli uomini, spesso circa 10 anni dopo, tuttavia l’evento acuto – come l’infarto – presenta esiti più gravi e pronostici meno favorevoli rispetto al genere maschile. Questo ritardo diagnostico deriva anche dalla minore attenzione che le donne, e talvolta la classe medica stessa, riservano ai segnali di rischio, favorendo così l’insorgenza di quadri clinici più avanzati .
Sintomi atipici e sottovalutati
Le donne non solo sono esposte ad alcuni rischi particolari, ma spesso sperimentano sintomi cardiaci diversi o più sfumati rispetto agli uomini. Oltre al classico dolore toracico tipico dell’infarto, le donne possono manifestare:
- Affaticamento estremo non giustificato
- Nausea e sintomi simili all’influenza (vomito, sudorazione fredda)
- Dolore irradiato non solo al braccio sinistro, ma anche a schiena, spalle, mandibola
- Mancanza di respiro anche a riposo
Queste manifestazioni, meno eclatanti rispetto a quelle maschili, rendono più difficile riconoscere in tempo una grave emergenza cardiaca, contribuendo a una diagnosi spesso tardiva che peggiora la sopravvivenza. Anche per questo motivo le donne hanno probabilità più alte di morire per infarto rispetto agli uomini, come confermato dai dati della Società Italiana per la prevenzione cardiovascolare.
Prevenzione consapevole: strumenti e strategie
Nonostante l’ampio spettro di rischi, la prevenzione resta alla portata di tutte: adottare stili di vita sani è il primo passo per prendersi cura del proprio cuore. Si raccomanda:
- Dieta equilibrata: privilegiare frutta, verdura, cereali integrali, pesce e grassi insaturi, ridurre grassi saturi e zuccheri semplici
- Attività fisica regolare: almeno 150 minuti settimanali di esercizio aerobico moderato
- Controllo di peso: evitare sovrappeso e obesità per ridurre lo stress sul sistema cardiovascolare
- No al fumo: interrompere il tabagismo, anche passivo
- Limitare l’alcol: consumo moderato e consapevole
- Gestire lo stress: pratiche come mindfulness, yoga, tecniche di rilassamento riducono la pressione costante che influisce negativamente sulle arterie
Screening e controlli mirati
L’abitudine a svolgere screening oncologici è ormai consolidata nella popolazione femminile, ma altrettanta attenzione va posta ai controlli cardiologici: monitoraggio pressorio, degli esami del sangue (glicemia e profilo lipidico), valutazione del quadro ormonale specie in presenza di menopausa precoce o trattamenti ormonali, sono strumenti determinanti nella diagnosi precoce di alterazioni potenzialmente a rischio.
Particolare attenzione richiedono le donne che abbiano avuto complicanze durante la gravidanza, soffrano di malattie autoimmuni, sintomi atipici o che si avvicinano all’età della menopausa. Anche in assenza di manifestazioni evidenti, un’attività di prevenzione affidata a specialisti può fare la differenza su salute e qualità della vita.
In conclusione, la salute del cuore femminile merita una consapevolezza diffusa: conoscere i rischi specifici, non ignorare segnali semplici e sottoporsi a screening adeguati significa dare a ogni donna la possibilità di proteggere la propria longevità e benessere. Le differenze di genere nella cardiologia non sono più solo una curiosità scientifica, ma una concreta chiave di prevenzione e diagnosi per milioni di donne.