Attenzione a questo cocktail classico: ecco quante calorie nascoste ha un solo bicchiere

Quando si parla di cocktail classici, spesso si sottovaluta l’aspetto calorico di un unico bicchiere, considerandolo semplicemente come un piacere accessorio e senza grandi conseguenze per la linea. Tuttavia, le calorie nascoste in un cocktail possono essere sorprendentemente elevate, specialmente se ci si riferisce agli intramontabili drink da aperitivo o da dopo cena. Una semplice serata in compagnia può infatti trasformarsi in un piccolo surplus calorico non calcolato, difficile da gestire sulla lunga durata. Imparare a conoscere i valori energetici delle bevande più amate è quindi fondamentale non solo per chi segue una dieta, ma anche per chi vuole prendersi cura della propria salute.

Le calorie di un bicchiere: non solo alcol

All’interno di un cocktail classico non troviamo solo alcool etilico, ma anche zuccheri, sciroppi, succhi di frutta, e talvolta panna o liquori particolarmente ricchi in carboidrati. Questi ingredienti contribuiscono tutti all’aumento dell’apporto calorico: non è solo la gradazione alcolica a determinare le calorie del drink, ma anche la presenza di altri componenti molto energetici.
Secondo le tabelle più recenti, un Spritz classico (bicchiere da 150 ml) apporta da 90 a 120 kcal, mentre un Negroni supera spesso le 190-220 kcal a bicchiere. Passando al Mojito, i valori si attestano sui 150-180 kcal, mentre se si sceglie un Margarita si possono raggiungere anche 255 kcal per un bicchiere nella versione tradizionale.

L’Aperol Spritz, altro protagonista dei bar italiani, contiene in media 90-100 kcal per 150 ml. Da notare che un Hugo Spritz, pur sembrando leggero per il suo gusto floreale, arriva a ben 120–150 kcal per la stessa quantità. Anche il Gin Tonic si posiziona più in basso con circa 80-120 kcal, ma può superare questi valori in funzione del tipo di gin e tonic utilizzati.

Le insidie degli ingredienti nascosti

Le calorie nei cocktail derivano come detto non solo dall’alcol, ma soprattutto dagli ingredienti complementari. Gli zuccheri sono molto spesso presenti, sia nella forma di succhi di frutta (ad esempio nel Bellini o nel Mimosa), che di sciroppi (come nel Daiquiri o nel Caipirinha). La presenza di panna, cioccolato o liquori dolci nei cocktail after-dinner, come il White Russian o l’Alexander, fa schizzare le calorie a 240–270 kcal a bicchiere.

Importante ricordare che anche un semplice bicchiere di vino (125 ml) fornisce tra 90 e 120 kcal, mentre una birra chiara media (400 ml) offre circa 176 kcal. Se si aggiunge un digestivo, come un amaro o un limoncello, si sommano altre 90–120 kcal al totale di fine serata.

I principali indiziati calorici nei drink più richiesti:

  • Margarita: 255 kcal
  • Pina Colada: 260 kcal
  • White Russian: 270 kcal
  • Caipirinha: 253 kcal
  • Alexander: 240 kcal
  • Negroni: 140-220 kcal (a seconda della ricetta)

Risulta evidente che alcuni cocktail classici possono tranquillamente superare le calorie di un dessert e che persino un solo bicchiere può incidere considerevolmente sull’apporto energetico quotidiano, soprattutto se consumato in maniera abituale.

Fattori determinanti: quantità, gradazione e varianti

Ogni cocktail presenta una varietà di ricette e di interpretazioni, che modificano notevolmente sia la gradazione alcolica sia il contenuto calorico complessivo. Ad esempio, lo stesso Spritz può essere preparato con Prosecco, vino bianco o altri vini frizzanti, cambiando non poco il valore energetico. Anche la scelta del bitter aggiunge variabilità: Aperol è meno calorico del Campari ma entrambe le versioni, unite a una spruzzata di seltz o acqua frizzante, non rimangono comunque leggere.
La dimensione del bicchiere è un altro elemento cruciale. Un drink abbondante, servito magari in un calice di grandi dimensioni, può contenere il doppio delle calorie di un cocktail preparato secondo le dosi classiche. Al contrario, una versione “light” o una porzione ridotta aiutano a limitare l’apporto energetico.

I cocktail “clean” o “skinny”, cioè quelli privi di zuccheri aggiunti e preparati con acqua tonica o soda senza calorie, rappresentano la soluzione migliore per limitare l’assunzione calorica. Ciononostante, anche un semplice Gin Tonic tradizionale, preparato con un’acqua tonica zuccherata, può facilmente superare le 120 kcal a porzione standard.

L’effetto “calorie liquide” e i rischi per la linea

Un aspetto spesso sottovalutato riguarda il cosiddetto fenomeno delle calorie liquide: le bevande, a differenza degli alimenti solidi, non impegnano il senso di sazietà e rischiano quindi di essere assimilate come “invisibili”. Questo fa sì che siano facilmente dimenticate nel calcolo calorico giornaliero, portando con il tempo ad assumere energia extra senza rendersene conto.
Un solo bicchiere di cocktail, se consumato ogni giorno nell’ambito dell’aperitivo, può tradursi in un surplus di circa 600-800 kcal a settimana, ovvero quasi mezza giornata alimentare in più rispetto al fabbisogno standard di un adulto.

Particolarmente critici risultano i cocktail “ricchi”, come la Pina Colada o il White Russian, in cui la presenza di panna, cocco e zuccheri aumenta esponenzialmente le calorie. Attenzione anche a coppe dolci come Daiquiri e Cosmopolitan, considerate erroneamente leggere per via della loro freschezza, ma spesso preparate con dosi abbondanti di sciroppo e succo zuccherato. I cocktail “after dinner”, tipici della miscelazione americana o anglosassone, raggiungono facilmente le 200-300 kcal a porzione.

  • Un bicchiere di Margarita (circa 100 ml): 255 kcal
  • Un Alexander standard: 240 kcal
  • Un B52 (shot di circa 40 ml): 103 kcal
  • Un Bellini: 94 kcal
  • Un Bloody Mary: 138 kcal
  • Un Caipirinha: 253 kcal
  • Un Martini Cocktail: 145 kcal

Va tenuto presente che l’alcol non solo apporta calorie “vuote”, cioè prive di nutrienti utili, ma stimola anche l’appetito e riduce le inibizioni che normalmente scoraggerebbero il consumo eccessivo di cibo ad alta densità energetica. Per chi cerca di mantenere il controllo del proprio peso corporeo, queste dinamiche possono costituire una trappola subdola.

In sintesi, anche un solo bicchiere di cocktail classico può avere un impatto sorprendente e spesso nascosto sul bilancio calorico della giornata. Non si tratta di demonizzare il piacere dell’aperitivo o della convivialità, ma di prendere consapevolezza di quanto le calorie liquide possano sommarsi silenziosamente alle abitudini quotidiane, spesso molto più di quanto si pensi.

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