Chi è più a rischio di sviluppare un tumore al cervello? Ecco i fattori di rischio

I tumori al cervello rappresentano una delle patologie oncologiche più complesse, poiché le loro cause sono spesso oscure e la loro insorgenza può dipendere da una varietà di fattori di rischio. Non tutti sono ugualmente vulnerabili a questo tipo di tumore, e molti degli elementi che contribuiscono allo sviluppo della malattia sono ancora oggetto di ricerca e dibattito scientifico. Di seguito vengono analizzati i principali determinanti conosciuti, per comprendere chi è più a rischio e quali condizioni possono favorire la comparsa di una neoplasia cerebrale.

Fattori di rischio genetici ed ereditari

Un elemento determinante nell’aumentare la probabilità di sviluppare un tumore cerebrale è la predisposizione genetica. Sebbene la maggior parte di questi tumori insorga spontaneamente e senza una causa chiara, alcune condizioni ereditarie possono favorirne l’insorgenza anche in giovane età. Ad esempio, neurofibromatosi di tipo 1 e 2, sclerosi tuberosa e sindrome di Von Hippel-Lindau sono malattie genetiche rare associate a un rischio maggiore di alcune forme specifiche di tumori cerebrali, come meningiomi, neurinomi dell’acustico, emangioblastomi o gliomi.

La letteratura scientifica sottolinea tuttavia che queste condizioni sono poco frequenti e rappresentano una percentuale limitata dei casi complessivi. Secondo recenti stime, solo il 5% circa delle neoplasie gliali presenta una componente ereditaria identificabile. Resta però fondamentale tenere sotto controllo queste categorie di persone, soprattutto se esiste una storia familiare di tumori cerebrali, adottando strategie di sorveglianza mirate e periodiche.

Età ed esposizione a fattori ambientali

L’età rappresenta un fattore di rischio non trascurabile: l’incidenza dei tumori cerebrali tende ad aumentare con l’avanzare degli anni e il rischio sembra essere più elevato nei soggetti adulti e anziani. Tuttavia, esistono forme specifiche che colpiscono anche l’età pediatrica, rendendo questa patologia un problema trasversale rispetto alle età della vita.

Un ruolo importante è ricoperto a livello ambientale dall’esposizione a radiazioni ionizzanti, le uniche per cui sia stata dimostrata con certezza una correlazione con l’insorgenza di tumori cerebrali. Questa esposizione può derivare da terapie radianti ricevute in età infantile per la cura di altre patologie o, in rari casi, da incidenti di natura industriale o ambientale.

Altri possibili agenti coinvolti comprendono sostanze chimiche considerate cancerogene, come cloruro di vinile, pesticidi, fertilizzanti e formaldeide. Il rischio risulta maggiore per chi lavora o ha lavorato in settori a rischio specifico di esposizione prolungata a queste sostanze. Tuttavia, il cervello gode di una certa protezione biologica, in quanto molte sostanze tossiche stentano a superare la barriera emato-encefalica, il che limita l’incidenza di questi tumori rispetto ad altre neoplasie legate all’ambiente.

Stile di vita, sistema immunitario e altri fattori

Nel corso degli ultimi anni si è ipotizzato che anche determinati stili di vita e comportamenti individuali possano incidere sul rischio di tumore cerebrale. In particolare, l’abitudine al fumo, l’assunzione eccessiva di alcol, una dieta poco bilanciata e la scarsa attività fisica sono stati associati in alcuni studi a un incremento complessivo del rischio oncologico, sebbene la loro correlazione diretta con i tumori cerebrali sia meno marcata rispetto ad altri tipi di tumore.

Un altro elemento da considerare è il deficit del sistema immunitario. Persone che presentano una immunodepressione importante, dovuta a infezioni, terapie aggressive o malattie di base come l’HIV, hanno un rischio superiore di sviluppare il linfoma primitivo del sistema nervoso centrale, una forma rara ma particolarmente aggressiva di tumore cerebrale.

Elementi a oggi non confermati o in fase di studio

Nonostante si sia dibattuto molto circa il potenziale impatto di alcuni fattori, come l’utilizzo prolungato di telefoni cellulari o l’esposizione a campi elettromagnetici, le attuali evidenze scientifiche non hanno confermato relazioni causali significative con i tumori cerebrali. Gli studi epidemiologici realizzati finora suggeriscono, invece, che molti casi insorgono senza un motivo apparente e che la comparsa di queste neoplasie resta in parte legata al caso e a mutazioni del DNA che si verificano spontaneamente nel corso della vita cellulare.

Categorie a maggiore rischio e prevenzione

Riassumendo le informazioni acquisite, le categorie di persone più a rischio di sviluppare un tumore cerebrale comprendono:

  • Soggetti con predisposizione genetica e storia familiare di tumori cerebrali o sindromi ereditarie rare.
  • Persone esposte professionalmente o accidentalmente a radiazioni ionizzanti (ad esempio chi ha ricevuto radioterapia durante l’infanzia per altre patologie).
  • Lavoratori esposti a sostanze chimiche cancerogene come cloruro di vinile, formaldeide, pesticidi e fertilizzanti.
  • Individui immunodepressi, per motivi patologici o per terapie farmacologiche prolungate.
  • Persone di fascia d’età avanzata, per effetto cumulativo delle mutazioni cellulari nel tempo.

Pur conoscendo questi fattori di rischio, è importante sottolineare che la maggioranza dei tumori cerebrali insorge in assenza di cause identificabili, motivo per cui la prevenzione resta difficile e complessa. Tuttavia, nel caso di soggetti appartenenti alle categorie sopra elencate, sono consigliabili regolari consulti neurologici, l’adozione di precauzioni lavorative per limitare esposizioni a sostanze nocive, e l’adozione di stili di vita sani a beneficio della salute generale.

Infine, resta fermo il principio che la diagnosi precoce e il riconoscimento tempestivo dei sintomi rappresentano le armi più efficaci per aumentare le possibilità di trattamento e migliorare la prognosi, in attesa di una comprensione più approfondita delle cause biologiche di queste malattie complesse.

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