Quando si avverte una persistente sensazione di pancia gonfia accompagnata da dolore addominale, si tratta di segnali che il corpo invia per indicare un possibile squilibrio o una difficoltà a livello del tratto digestivo, più spesso collegati all’accumulo eccessivo di gas nell’addome. Questi disturbi, talvolta, impattano negativamente sulla qualità della vita, limitando le attività quotidiane e il benessere generale.
Dove si trova l’intestino e come si suddivide
L’intestino, un organo essenziale per la digestione e l’assorbimento dei nutrienti, si estende dalla fine dello stomaco fino all’ano, percorrendo la quasi totalità della cavità addominale. Si suddivide in intestino tenue e intestino crasso:
- Intestino tenue: misura circa 6 metri ed è composto da duodeno, digiuno e ileo. Si trova nella zona mediana e inferiore dell’addome, ripiegato su sé stesso.
- Intestino crasso: si estende per circa 1,5 metri, includendo cieco, colon (ascendente, trasverso, discendente e sigmoideo) e retto. Circonda l’intestino tenue, risalendo dalla parte inferiore destra dell’addome fino al fianco sinistro, per poi scendere verso il retto e l’ano.
La localizzazione del dolore addominale può quindi variare in base al tratto intestinale interessato, spesso manifestandosi come fastidio o gonfiore nella parte centrale o inferiore della pancia. I sintomi possono migrare o diffondersi lungo tutto il tratto addominale.
Le principali cause di pancia gonfia e dolore addominale
La pancia gonfia risulta nella maggior parte dei casi dalla presenza di un eccesso di gas nel tubo digerente, generato o dall’ingestione d’aria (aerofagia) o da particolari processi di fermentazione alimentare provocati dalla flora batterica intestinale. Questi sintomi non si limitano a un semplice disagio estetico, ma sono spesso associati a crampi, meteorismo e, in alcuni casi, stitichezza o diarrea .
Fattori alimentari e stile di vita
- Consumare alimenti ricchi di carboidrati fermentabili (FODMAP), come legumi, alcune verdure (cipolle, cavoli, asparagi), frutta (mele, pere), latticini e pizza, può favorire un accumulo di gas causato dai processi di fermentazione operati dai batteri intestinali.
- Anche le bevande gassate, il consumo eccessivo di pane, lievitati, fritti, dolci e dolcificanti artificiali, possono essere alla base del gonfiore addominale .
- Masticare gomme, mangiare troppo velocemente, parlare durante i pasti o assumere cibi molto speziati o grassi possono ulteriormente peggiorare il sintomo.
Intolleranze alimentari e disbiosi
- Le intolleranze alimentari, come quella al lattosio o al glutine, possono causare infiammazione intestinale e ridurre la capacità dell’intestino di assorbire e trasportare il gas, intensificando così il gonfiore.
- L’alterazione della flora batterica intestinale (microbiota) può ridurre l’efficienza della digestione e portare a una maggiore produzione di gas .
Fattori psicologici e stress
- Ansia, stress cronico, ritmi di vita irregolari e scarsa qualità del sonno influenzano il funzionamento intestinale, causando contrazioni irregolari e rallentando la motilità, soprattutto nelle persone predisposte alla sindrome dell’intestino irritabile.
Altre patologie associate
- Alcuni quadri clinici, come appendicite, occlusione intestinale, colecistite, ulcere, tumori dell’intestino o dell’ovaio, malattie infettive e infiammazioni croniche, possono manifestarsi con gonfiore, dolore e altri sintomi gravi che richiedono un’immediata valutazione medica .
Segnali da non sottovalutare e localizzazione del dolore
Un aspetto fondamentale è saper distinguere i disturbi lievi e passeggeri da quelli che necessitano di attenzione medica. Un gonfiore che compare dopo pasti abbondanti o dopo aver consumato alimenti notoriamente “fermentanti” è generalmente benigno. Tuttavia, sintomi persistenti, associati a dimagrimento, febbre, sangue nelle feci o peggioramento del dolore, possono celare patologie più serie.
- Il dolore nella parte superiore dell’addome (sottocostale) è spesso correlato a disturbi gastrici, duodenali o biliari.
- Dolori localizzati nella regione inferiore destra possono suggerire una problematica appendicolare.
- Fastidi al basso ventre centrale possono invece essere attribuiti al colon (soprattutto sigma e retto), frequentemente sede di stitichezza o sindrome dell’intestino irritabile.
Come affrontare il gonfiore e migliorare il benessere intestinale
Affrontare il gonfiore addominale parte sempre da un’accurata valutazione delle abitudini quotidiane. Ecco alcune strategie utili per ridurre il disturbo e prevenire le ricadute:
- Adottare una dieta bilanciata, limitando il consumo di alimenti noti per generare gas, prediligendo cotture leggere e privilegiando fibre solubili rispetto a quelle insolubili se si associa stitichezza.
- Consumare i pasti lentamente, seduti e senza parlare troppo, per evitare di aumentare la quantità di aria ingerita.
- Ripristinare l’equilibrio del microbiota intestinale attraverso l’utilizzo mirato di probiotici o fermenti lattici, soprattutto dopo trattamenti antibiotici o periodi di stress prolungato.
- Contrastare la sedentarietà: l’attività fisica regolare stimola la motilità intestinale e favorisce la naturale espulsione del gas.
- Gestire lo stress con tecniche di rilassamento, esercizi di respirazione e, se necessario, sostenere la salute mentale con il supporto di uno specialista.
In presenza di sintomi persistenti, l’approccio più corretto resta la valutazione specialistica. Il medico può indicare eventuali esami specifici (analisi del sangue, ecografie, test per intolleranze) per diagnosticare patologie sottostanti e indicare la terapia più appropriata.
In conclusione, la pancia gonfia e il dolore addominale non rappresentano una patologia in sé, ma il sintomo di un malessere intestinale che può avere origine da numerosi fattori. Conoscere esattamente dove si colloca il problema, come funziona l’intestino e quali sono i meccanismi alla base dei sintomi aiuta a intervenire in modo tempestivo e ad adottare le migliori strategie di prevenzione e cura.