Quali sono le fasi del processo progettuale? La risposta dell’esperto

Il processo progettuale rappresenta la struttura fondamentale di qualsiasi progetto, sia esso ingegneristico, architettonico, informatico o relativo a servizi. Ogni progetto si sviluppa attraverso una serie di fasi ben definite, ciascuna con obiettivi e attività specifiche. Comprendere queste fasi è essenziale per assicurare la riuscita di un’iniziativa e per gestire efficacemente risorse, tempi e rischi. Secondo le migliori pratiche riconosciute dagli esperti, il processo si articola generalmente in cinque step principali, anche se alcune metodologie più approfondite ne identificano di più, fino a sette. Le metodologie di gestione sono state raffinate nel tempo per rispondere a esigenze di chiarezza, efficienza e adattabilità rispetto ai diversi contesti lavorativi.

Avvio: dalla concezione all’approvazione

La prima fase, detta avvio, è il momento in cui si delinea l’idea alla base del progetto. Qui si valutano fattibilità, congruenza con la mission aziendale e potenziali benefici. Gli esperti considerano fondamentale il coinvolgimento delle parti interessate e l’identificazione di partner che possano contribuire al successo dell’iniziativa. Si realizzano spesso uno studio di fattibilità e un’analisi costi-benefici. Questa valutazione preventiva serve a evitare risorse sprecate su idee che potrebbero rivelarsi poco produttive o non praticabili.

In aggiunta, secondo alcune metodologie più articolate, è consigliato condurre un audit completo per raccogliere ed esaminare esigenze, requisiti, competenze disponibili e analizzare il contesto locale, sia dal punto di vista tecnico che socio-economico. Il risultato della prima fase è un piano di progetto; solo dopo l’approvazione da parte di tutti gli stakeholder si può procedere con sicurezza agli step successivi.

Pianificazione e definizione: strategia e organizzazione

La seconda fase, spesso definita pianificazione o definizione, è quella in cui si definiscono in modo rigoroso obiettivi, tempistiche, risorse e budget. In questa fase viene redatta la struttura organizzativa del progetto, identificando ruoli e responsabilità all’interno del team progettuale. La governance del progetto assume qui un ruolo centrale: la sua chiarezza favorisce la trasparenza e migliora l’efficacia operativa.

Questa fase serve anche a stabilire le metodologie di gestione da adottare, come i framework agili o quelli tradizionali a cascata, in base alla complessità e alla natura dell’intervento. La stima dei tempi e dei costi, la gestione del rischio e la preparazione dei deliverable risultano attività imprescindibili durante la pianificazione. Tutti questi processi vengono formalizzati in documenti che guideranno la realizzazione.

Elementi fondamentali della pianificazione

  • Definizione degli obiettivi specifici e delle metriche di successo
  • Identificazione e assegnazione di risorse umane, materiali e tecnologiche
  • Redazione di tempi di esecuzione e scadenze
  • Valutazione e gestione dei rischi
  • Stesura di piani di comunicazione interna ed esterna

Esecuzione: dall’azione al controllo

Nella fase di esecuzione, il progetto entra nel vivo: si avviano le attività previste secondo quanto pianificato, mobilitando tutte le risorse identificate. Il team operativo lavora in stretta collaborazione per raggiungere gli obiettivi nei tempi stabiliti. È qui che il piano si trasforma in realtà, attraverso la realizzazione di deliverable e la gestione delle interazioni tra i diversi attori.

L’esecuzione comprende anche il monitoraggio delle attività, attraverso strumenti di controllo che consentono di verificare lo stato di avanzamento rispetto alle linee guida definite. Questo passo è spesso integrato da metodologie come il project management tradizionale e agile, applicando tecniche di logging, reporting e revisione continua.

Monitoraggio e controllo

Il monitoraggio e controllo sono frequentemente considerati una sottofase dell’esecuzione, ma possono essere individuati come fase autonoma nelle metodologie più strutturate. Questi processi consentono di:

  • Valutare il rendimento del progetto rispetto agli obiettivi
  • Gestire le deviazioni e predisporre azioni correttive
  • Ottimizzare l’allocazione delle risorse
  • Comunicare lo stato di avanzamento agli stakeholder tramite report

L’efficacia di questo controllo dipende dalla presenza di indicatori di qualità (CTQ) e da una documentazione dettagliata del progresso, che facilitano la prevenzione di ritardi e la gestione dei rischi imprevisti.

Conclusione: chiusura e valutazione dei risultati

La fase finale di ogni processo progettuale è la conclusione o chiusura. Qui si verifica il completamento delle attività e si valutano i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi prefissati. Vengono realizzati una valutazione finale e un debriefing tra tutti i partecipanti per analizzare successi, criticità e insegnamenti utili per progetti futuri.

In questa fase sono necessari:

  • La validazione dei deliverable da parte del committente
  • La documentazione dettagliata del processo
  • La distribuzione dei risultati a tutte le parti coinvolte
  • La definizione di un piano di manutenzione o follow-up, se previsto

Questa è anche l’occasione per formalizzare la chiusura dal punto di vista amministrativo e finanziario del progetto, archiviando documentazioni e rendendo disponibili le informazioni per eventuali audit o revisioni.

Approcci innovativi alla progettazione

Alcuni modelli più recenti e innovativi, come il Design Thinking, propongono una suddivisione diversa e più centrata sull’utente. In questo caso le fasi sono empatia, definizione, ideazione, prototipazione e testing. La prima fase, dedicata all’empatia, mira a comprendere profondamente i bisogni dell’utente finale attraverso tecniche come la mappa dell’empatia e le interviste qualitative. La seconda fase, definizione, serve a sintetizzare le informazioni raccolte per formulare una chiara dichiarazione del problema. Seguono l’ideazione, dove si sviluppano molteplici soluzioni creative, la prototipazione e il testing, in cui le proposte vengono validate direttamente con gli utenti.

Vantaggi del Design Thinking

  • Centralità dell’utente nel processo
  • Iterazioni rapide e continue
  • Maggiore flessibilità e adattabilità alle esigenze del mercato

L’esperienza dell’esperto nella progettazione

Secondo gli esperti, la padronanza del processo progettuale passa attraverso la comprensione e l’applicazione rigorosa di ciascuna fase, adattandola alle peculiarità del contesto e degli obiettivi. Solo attraverso un’attenta analisi preliminare, una pianificazione solida, una gestione attenta dell’esecuzione e del controllo, e una valutazione finale olistica si possono garantire risultati di qualità. L’integrazione di metodologie tradizionali e innovative arricchisce ulteriormente le potenzialità di un progetto, consentendo di rispondere in modo efficiente e creativamente alle sfide moderne.

Da questa prospettiva, lo studio e l’aggiornamento continui sulle migliori pratiche di project management e sullo sviluppo delle competenze trasversali rappresentano elementi imprescindibili per chi desidera operare con successo nell’ambito della progettazione, indipendentemente dal settore di riferimento.

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