Quanto costa assumere una badante o una colf legalmente? Ecco le tariffe reali

Assumere una badante o una colf in modo regolare comporta un insieme di costi che vanno ben oltre la sola retribuzione mensile indicata nei contratti nazionali. Questi costi comprendono lo stipendio lordo, i contributi previdenziali, i ratei di tredicesima, ferie, trattamento di fine rapporto (TFR) e, talvolta, indennità supplementari in base all’orario e alle mansioni svolte. Il rispetto delle normative contrattuali garantisce non solo la tutela dei diritti dei lavoratori ma anche la sicurezza del datore di lavoro, riducendo i rischi legali.

Stipendi minimi per badanti e colf nel 2025

Per il 2025, il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico ha previsto un aggiornamento dei minimi retributivi per tutte le categorie di collaboratori domestici. Le cifre variano sensibilmente secondo il livello d’inquadramento, la tipologia di rapporto (convivente o non convivente) e l’impegno orario.

Ad esempio, una badante convivente che assiste una persona non autosufficiente (livello CS), lavora fino a 54 ore settimanali e ha una retribuzione minima mensile fissata per il 2025 a 1.137,86 euro. Per la stessa mansione nel livello superiore (DS), la cifra sale a 1.405,58 euro mensili, cui si aggiunge un’indennità sostitutiva di 197,95 euro. Badanti conviventi ai livelli più bassi (A, AS, B, BS, C) partono da circa 736,25 euro (livello A) fino a 1.070,94 euro (livello C) mensili.

Per le colf (livello BS che si occupano principalmente delle pulizie), il minimo mensile è di 1.003,99 euro. Chi lavora part-time percepisce uno stipendio proporzionato alle ore settimanali, con minimi inferiori (ad esempio, 702,81 euro per BS a orario ridotto).

Costi effettivi per il datore di lavoro

Oltre alla paga base, occorre considerare i contributi INPS, ratei delle ferie, tredicesima e TFR. Per una badante non convivente a livello AS, assunta a tempo pieno (40 ore settimanali), il costo mensile totale si aggira attorno ai 1.400-1.500 euro. Questo importo include tutti gli oneri previdenziali, assicurativi e accessori previsti dalla legge.

Per una badante convivente di livello DS (il più alto, che svolge mansioni specialistiche a tempo pieno), il costo può arrivare a 2.200-2.300 euro mensili. La differenza rispetto allo stipendio minimo deriva dall’aggiunta di tutte le voci accessorie obbligatorie che il datore di lavoro deve versare, come l’indennità sostitutiva, i contributi previdenziali e la gestione delle ferie e dei permessi.

Una colf part-time di livello BS, impiegata per 20 ore settimanali, costerà invece tra 800 e 900 euro al mese. Chiaramente, riducendo le ore di servizio, l’onere economico scende proporzionalmente.

Riepilogo costi minimi per tipologia

  • Badante convivente (livello CS, non autosufficiente): 1.137,86 euro di stipendio minimo mensile, cui vanno aggiunti i contributi, ratei e indennità. Costo totale stimato: 1.700 euro circa.
  • Badante convivente (livello DS): 1.405,58 euro + 197,95 euro di indennità. Costo totale mensile: 2.200-2.300 euro.
  • Badante non convivente full time (livello AS): 1.400-1.500 euro mensili.
  • Colf part-time (livello BS, 20 ore/settimana): 800-900 euro mensili.

Come si calcola il costo reale

Il costo reale di assunzione comprende:

  • Stipendio lordo previsto dalle tabelle del CCNL.
  • Contributi previdenziali (INPS) e assicurativi, calcolati in relazione alle ore lavorate e alla retribuzione.
  • Ratei di ferie, tredicesima e TFR, maturati mensilmente.
  • Indennità (sostitutiva per lavoro notturno, festività, ecc.), se dovute.
  • Eventuali maggiorazioni per lavoro straordinario, notturno o festivo.

Le voci accessorie rappresentano solitamente il 20-35% in più rispetto al solo stipendio lordo mensile riportato nei contratti. Infatti, il costo effettivo sostenuto da una famiglia supera spesso di parecchio la semplice paga base.

Per la corretta assunzione, occorre effettuare la registrazione del lavoratore, versare i contributi trimestralmente e gestire le buste paga con precisione, detraendo e versando tutte le trattenute di legge.

Variazioni dei costi e fattori che influenzano il prezzo

I principali fattori che determinano il costo di una badante o di una colf in regola sono:

  • Livello di inquadramento: Maggiore è la complessità delle mansioni, più alto sarà il livello e la retribuzione base.
  • Tipologia di contratto: La presenza o meno di convivenza altera struttura e sostanza dello stipendio e degli oneri accessori.
  • Ore settimanali lavorate: Il costo totale cresce con l’aumentare delle ore e dei compiti svolti.
  • Eventuali specializzazioni del dipendente: Assistenza medica, lavori notturni o compiti aggiuntivi possono comportare indennità.
  • Gestione delle ferie, permessi, festività, e lavoro straordinario.
  • Zona geografica: Alcune regioni possono avere micro-variazioni sui costi dei contributi INPS.

L’aumento dei minimi retributivi del settore, rivalutati ogni anno in base all’Indice dei prezzi al consumo Istat, comporta una crescita costante del costo delle prestazioni domestiche nel tempo. Questo trend è stato confermato per il 2025, con una rivalutazione dello 0,96% rispetto all’anno precedente.

Assunzione regolare e vantaggi per il datore di lavoro

Scegliere di assumere regolarmente una badante o una colf significa:

  • Tutelare la sicurezza e i diritti del lavoratore domestico.
  • Evitarne le sanzioni e i rischi legali connessi al lavoro nero.
  • Garantire copertura assicurativa tramite i contributi INAIL.
  • Beneficiare di agevolazioni fiscali sulle spese sostenute per l’assistenza domiciliare (deducibilità dei costi e benefici IRPEF).
  • Ottenere una relazione di lavoro chiara e trasparente, utile in caso di vertenze.

La trasparenza contrattuale è fondamentale per una gestione serena del rapporto domestico. La reputazione delle famiglie e la qualità dell’assistenza garantita sono strettamente connesse alla regolarità del contratto e alla corretta retribuzione delle prestazioni. Inoltre, con una documentazione in regola e il versamento continuativo dei contributi, si accede a strumenti di assistenza dedicati e si tutela la posizione previdenziale del lavoratore, con ripercussioni positive anche in termini di welfare.

In sintesi, assumere una badante o una colf legalmente in Italia comporta costi mensili che variano mediamente tra 800 euro (colf part-time) e oltre 2.300 euro (badante convivente full time di livello massimo), a seconda delle ore, del livello e dei compiti richiesti. La corretta gestione di ogni voce accessoria è essenziale per una collaborazione professionale efficace e sicura. Ulteriori dettagli sulle regole contrattuali e sulle modalità di assunzione sono disponibili nella relativa voce di assistenza domiciliare.

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