Donazione di denaro: ecco i costi reali del notaio che nessuno ti dice

Quando si pensa a una donazione in denaro tra privati, spesso si immagina una procedura semplice e priva di costi significativi. Tuttavia, la realtà è ben diversa soprattutto quando le cifre in ballo non sono di modico valore. In Italia, per le donazioni di somme rilevanti, è spesso necessario l’intervento del notaio, una figura che comporta costi specifici e adempimenti fiscali che non tutti conoscono fino in fondo. Conoscere questi dettagli diventa essenziale per evitare sorprese e, soprattutto, sanzioni o la nullità dell’atto stesso.

Cosa dice la legge sulle donazioni in denaro

La normativa italiana stabilisce una distinzione fondamentale tra donazioni di modico valore e quelle di valore superiore. Nel primo caso, cioè quando l’importo donato è considerato esiguo rispetto alle condizioni economiche di chi dona e di chi riceve, è possibile effettuare la donazione anche in forma informale, come un semplice bonifico bancario, senza alcun obbligo notarile. Al contrario, se si supera questa soglia, la donazione deve essere formalizzata tramite atto pubblico notarile affinché abbia piena validità giuridica. Questo vale per donazioni dirette e non per quelle indirette finalizzate all’acquisto di beni specifici.

La forma dell’atto pubblico davanti al notaio non è solo una formalità: se la donazione viene fatta senza rispettare tale requisito, essa è nulla e può essere impugnata anche a grande distanza di tempo dalla sua effettuazione, perfino dopo la morte del donante. In sostanza, la presenza del notaio offre una tutela giuridica indispensabile per entrambe le parti, conferendo certezza al trasferimento e garantendo le dovute verifiche di regolarità dell’operazione.

Quanto costa davvero il notaio per la donazione di denaro

I costi reali di una donazione in denaro tramite notaio non sono legati solo alla sua parcella, ma includono una serie di imposte e tributi alla cui applicazione pochi pensano prima di avviare la procedura. Analizzando la composizione complessiva della cifra da pagare, si individuano questi elementi principali:

  • Parcella del notaio: viene determinata tramite una percentuale variabile rispetto all’importo donato e alla complessità dell’atto. Ad esempio, per somme tra 5.000 e 25.000 euro può oscillare tra circa il 6% e il 16%, mentre su somme maggiori la percentuale si riduce progressivamente, fino a scendere sotto l’1% per importi elevati. Questa variabilità è regolata dal D.M. n. 140/2012 e dall’art. 26 D.L. n. 104/2013.
  • Imposta sulle donazioni: l’Agenzia delle Entrate applica un’aliquota sulle somme donate che, in gran parte dei casi, è dell’8%. Tuttavia, sono previste franchigie e aliquote ridotte se il donatario è il coniuge o un parente in linea retta.
  • Imposta di bollo: solitamente ammonta a circa 200 euro per questo tipo di atto.
  • Tributi fissi di registrazione, trascrizione e archivio notarile: oscillano tra 70 e 230 euro a seconda della specificità dell’atto.

L’insieme di queste spese, considerate nella loro globalità, fa lievitare il costo effettivo rispetto a quello che comunemente si immagina numerando esclusivamente la parcella del professionista. Per una donazione di 40.000 euro, per esempio, ci si potrebbe trovare a dover pagare tra 900 e 2.000 euro complessivi tra notarile, imposte e tributi.

Lavoro del notaio: cosa fa davvero e quali sono i rischi di una donazione “fai da te”

Il ruolo del notaio nella donazione di denaro non si limita all’autenticazione delle firme. Il notaio svolge una funzione di garanzia: verifica l’identità, accerta la volontà delle parti e la loro capacità di agire, redige l’atto secondo rigorosi criteri formali, segnala eventuali rischi giuridici e fiscali, trascrive l’atto nei registri pubblici e cura gli adempimenti verso l’Agenzia delle Entrate.

Saltare questo passaggio o procedere con una donazione di importo superiore al “modico valore” senza atto pubblico significa esporsi a rischi significativi. L’atto può essere giudicato nullo, quindi impugnabile da chiunque vi abbia interesse, anche molti anni dopo l’operazione. In presenza di eredi insoddisfatti o altri aventi diritto, la donazione potrebbe essere contestata e annullata, con effetti anche molto gravi per il donatario che credeva di aver ottenuto una somma in modo del tutto regolare.

Aliquote, franchigie e strategie per risparmiare sulle donazioni

La tassazione applicata alle donazioni in denaro è strettamente correlata al rapporto di parentela esistente tra chi dona e chi riceve. Le franchigie giocano un ruolo cruciale: tra genitori e figli, per esempio, si applica un’aliquota del 4% sulla parte eccedente il milione di euro donato. Questo significa che, restando al di sotto di questa soglia per ciascun beneficiario, non si pagano imposte sulle donazioni. Per soggetti diversi, come fratelli, altri parenti o estranei, l’aliquota e le franchigie cambiano sensibilmente, arrivando anche all’8% su importi superiori a 100.000 euro.

È importante agire in modo trasparente, documentando sempre il trasferimento di denaro, preferibilmente tramite bonifico bancario con causale esaustiva. In caso di donazione indiretta, cioè finalizzata all’acquisto di uno specifico bene (come una casa), non vi è obbligo notarile e l’imposizione fiscale segue regole particolari che possono rappresentare, in certi casi, un vantaggio strategico.

  • Per donazioni tra coniugi o figli può convenire suddividere le somme in più operazioni nei limiti della franchigia annuale, se la cifra complessiva lo consente.
  • In ogni caso, affidarsi alla consulenza di un notaio esperto permette di valutare la soluzione fiscalmente più vantaggiosa e sicura dal punto di vista giuridico, ottimizzando spese e rischio.
  • Il professionista può anche consigliare la modalità migliore per giustificare la provenienza delle somme in caso di futuri controlli.

Analizzare con attenzione i costi reali della donazione in denaro dal notaio è indispensabile per evitare errori e tutelare se stessi e i propri cari. Solo così si può sfruttare appieno il vantaggio di questo strumento giuridico, senza incorrere in imprevisti che possono minare la bontà del gesto e il suo valore economico effettivo.

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