Una persona fisica in Italia può avere un numero illimitato di conti correnti bancari, sia presso la stessa banca che in diverse istituzioni di credito. Non esiste alcun limite imposto dalla normativa italiana sul numero massimo di conti correnti che è possibile intestarsi, né esistono restrizioni specifiche riguardo a più conti aperti simultaneamente presso lo stesso istituto o in banche differenti. Questa libertà consente di organizzare al meglio la propria gestione finanziaria, distinguendo, ad esempio, tra un conto destinato alle spese quotidiane, uno per risparmi e, eventualmente, altri specifici per obiettivi personali o esigenze professionali.
Normativa e assenza di vincoli
Secondo la legge italiana, chiunque può aprire e detenere tutti i conti correnti che desidera. Non è richiesto alcun tipo di autorizzazione preliminare rispetto al numero di rapporti bancari intestati e, soprattutto, non ci sono obblighi di “spiegazione” né limiti legali imposti ai cittadini italiani in merito alla molteplicità dei conti posseduti. È permesso essere titolari di diversi conti sia all’interno della stessa banca sia in banche differenti; questa flessibilità può risultare utile in molteplici situazioni, come la razionalizzazione della gestione di entrate e uscite, o la separazione tra conto personale e conto condiviso con familiari o partner.
È importante sottolineare che la normativa non richiede che i titolari di più conti correnti giustifichino la scelta o comunichino alle autorità il numero di rapporti bancari detenuti. Le banche, inoltre, non possono rifiutare l’apertura di più conti correnti se il cliente ne soddisfa i requisiti standard.
Diversamente, entra in gioco la disciplina relativa all’antiriciclaggio: eventuali accertamenti possono essere effettuati su conto corrente per verificare movimenti sospetti, ma questo vale per qualsiasi conto, indipendentemente dal loro numero.
Quando può diventare rischioso
Sebbene la pluralità di conti correnti non sia in sé un comportamento vietato, è fondamentale essere consapevoli di alcune condizioni in cui l’accumulo di rapporti bancari può comportare rischi o problemi sostanziali:
- Gestione complessa: gestire molti conti correnti può portare facilmente a confusione tra spese, addebiti e transazioni. Il rischio è aumentare la possibilità di dimenticare pagamenti o lasciar cadere in errore alcune pratiche amministrative.
- Costi di gestione: ogni conto corrente ha costi di mantenimento, anche minimi (canoni mensili, imposte di bollo, spese accessorie), che si sommano e possono gravare notevolmente sul bilancio del titolare.
- Controlli fiscali: anche se non ci sono limiti sul numero di conti, ogni operazione deve essere sempre oggetto di rendicontazione corretta alle autorità fiscali. Operazioni di trasferimento di somme ingenti tra più conti o movimenti ripetuti possono attirare l’attenzione degli enti preposti, rendendo necessario giustificare l’origine e la destinazione dei fondi, soprattutto in presenza di attività sospette che rientrano nella normativa antiriciclaggio.
- Protezione in caso di pignoramenti: in caso di debiti e azioni giudiziarie, i creditori possono pignorare più conti correnti contemporaneamente. Pur non esistendo limiti al numero di conti pignorabili, il creditore può trattenere solo le somme utili a soddisfare il debito. Se la somma non è interamente coperta su un conto, può estendere il pignoramento anche agli altri rapporti del debitore, sia nella stessa banca sia tra istituti diversi.
Limiti legati alle operazioni sui conti
Se, da un lato, non ci sono limiti sul numero di conti correnti, esistono invece precise regole sulle transazioni bancarie relative ai limiti di utilizzo del contante in Italia. Dal 2023, la norma vigente stabilisce che il tetto massimo per i pagamenti in contanti è fissato a 5.000 euro; superare questa soglia comporta il rischio di sanzioni per pagamenti effettuati o ricevuti in contanti oltre i limiti di legge. Questo provvedimento è stato introdotto per rafforzare il controllo sulle operazioni che potrebbero favorire il riciclaggio di denaro e le attività illecite.
Soglie di prelievo
Per quanto riguarda i prelievi di contante dal conto corrente, le banche non impongono un limite fisso generalizzato, ma si riservano il diritto di chiedere motivazione per prelievi ingenti e di segnalare operazioni sospette, conformemente alla disciplina antiriciclaggio.
Questo significa che, anche se teoricamente si potrebbe prelevare qualsiasi somma giustificabile, in pratica l’istituto bancaria può esercitare un controllo se ritiene che il movimento non sia trasparente oppure sia inusuale rispetto alla normale operatività del cliente. L’esistenza di più conti non incide direttamente su questi limiti, ma può complicarne la gestione amministrativa.
Consigli pratici: come scegliere quanti e quali conti avere
La scelta di aprire più conti correnti va ponderata in base alle proprie esigenze. Ecco alcuni elementi da considerare:
- Ottimizzazione delle spese: valuta con attenzione i costi di mantenimento e le commissioni applicate da ciascuna banca sul conto corrente. Aprire conti aggiuntivi può risultare utile solo se le condizioni economiche sono vantaggiose.
- Separazione delle esigenze: gestire più conti consente di destinare ogni rapporto bancario a esigenze diverse: conti per risparmio, per gestione familiare, per investimenti o per l’attività lavorativa.
- Protezione e flessibilità: suddividere le proprie disponibilità tra più istituti può rappresentare una forma di tutela e assicurare una maggiore flessibilità operativa, qualificata anche dalla diversa offerta di servizi e dalle promozioni che ciascuna banca potrebbe offrire.
- Automazione: con la digitalizzazione dei servizi bancari, è possibile gestire più conti facilmente tramite app e strumenti online, evitando la perdita di controllo sulla situazione finanziaria personale.
In ogni caso, è importante scegliere le banche che offrano i migliori livelli di sicurezza, affidabilità e trasparenza, valutando opinioni, condizioni contrattuali e facilità di operatività, sia per la gestione quotidiana sia per eventuali operazioni straordinarie. La banca riveste infatti un ruolo centrale nella tutela dei fondi del correntista, soprattutto in periodi di incertezza finanziaria globale.
In sintesi, non esiste alcun limite legale al numero di conti correnti che un cittadino può possedere: la gestione oculata, la trasparenza sui movimenti e la capacità di amministrare i bilanci sono le chiavi per evitare rischi correlati alla molteplicità di rapporti bancari.